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My House in Budapest

7 min read Posted in Travel by N&R

Senza neanche accorgermene mi trovo a rivedere le foto di Budapest. Una parte di me sembra proprio rifiutare l’idea che sia finita, vorrebbe cancellare totalmente il viaggio di ritorno e svegliarsi un’altra volta ancora nella Parigi dell’est. Che poi, detto tra noi, non è che Parigi centri un granché. Sembra ieri eppure sono passate già due settimane dalla partenza. Scende una lacrima di nostalgia. Dopo quasi una settimana passata nella spensieratezza ti ci abitui, e tornare alla solita vita è dura. Ancor più dura se hai avuto la brillante idea di partire l’ultima settimana di ferie e sai che a casa ti aspettano solo doveri e impegni. Ma quello che manca di più è senza dubbio la compagnia. Budapest già di suo è una città magica e molto romantica, ma condivisa con la persona giusta diventa la meta perfetta.

Foto di noi

Partiamo con calma, il pullman per Roma è più o meno alle otto, il viaggio è tranquillo e l’autista rispetta la tabella di marcia. Arrivati a Tiburtina ci catapultiamo nella metro e dopo due(?) fermate, in cui, respiriamo aria mista a sudore ci troviamo finalmente a Termini e qui iniziano le avventure. Termini è di per sè una stazione molto caotica, e per caotica intendo disorganizzata, ma, se il tuo treno parte da uno dei tanti binari 9 e 3/4, il semplice gesto di prendere un treno può diventare qualcosa di molto complicato. Dopo un’ora d’attesa e tre treni persi, riusciamo finalmente a prenderne uno diretto a Ciampino. Inutile dirvi che quell’ora persa in stazione non ha certo fatto bene alla nostra ansia, per fortuna riusciamo a recuperare il tempo perso con un taxi, e arriviamo in aereoporto con largo anticipo. Abbiamo tutto il tempo di mangiare un panino e bestemmiare il tizio che vende l’acqua, 1,70€ per mezzo litro d’acqua, ma si può? Li mortacci sua. Siamo tra i primi a salire sull’aereo. Bene, abbiamo la sicurezza che non ci stivano i trolley. Durante la fila ci rendiamo conto di essere gli unici ad aver preso sul serio le regole sui bagagli di Ryanair. Prendiamo posto, mentre il personale ci fa vedere come comportarci in caso di disastro, per fortuna non ci servirà. La pista di Ciampino è molto piccola e dopo una brusca accelerazione ci alziamo da terra. Sotto di noi si vede la città, e niente, Roma è bella anche dall’alto. Durante il volo gli Stuart provano a venderci di tutto, manca solo Mastrota e i suoi materassi. Il volo è più breve del previsto e dopo un’oretta e mezza siamo già su suolo Ungherese. E nel caso ve lo stesse chiedendo, sì, abbiamo fatto l’applauso all’atterraggio.

Per raggiungere il centro della città scegliamo l’autobus 100E. Costo, circa tre euro. Qualcosa in più rispetto agli altri mezzi pubblici, ma è comodo e in circa trenta minuti ti porta nel cuore di Budapest. Fermata Derek Ter, Google maps ci dice di scendere qui. Ed ecco qui la prima piacevole sorpresa. Il nostro appartamento, affittato con Airbnb(qui codice sconto da 25€), è super centrale, proprio all’inizio di Vaci Utca, la via principale per lo shopping Ungherese, nello stesso palazzo di Berska e Stradivarius! È una zona piena di negozi e pullula di gente a qualsiasi ora, ma nonostante questo sì respira tranquillità. Vicino casa c’è anche una fontanella che ci sarà utile per tutto il soggiorno. Il viaggio è stato lungo e le corse dietro i treni iniziano a farsi sentire. Siamo stanchi morti quindi si va a nanna.

pest di notte

Pest

Come probabilmente già saprete da Wikipedia, Budapest è composta da due anime, Buda e Pest. Pest è la parte nuova e pianeggiante della città, ed è proprio per quest’ultima caratteristica che abbiamo deciso di girarla a piedi cercando di evitare il più possibile i mezzi pubblici. Avete capito bene. Abbiamo macinato 15 km a piedi in un solo giorno. Pest è molto grande e di cose da vedere ce ne sono parecchie quindi dovrete dedicarle almeno due giorni. Le attrazioni principali si concentrano lungo Danubio, ma c’è tanto da vedere anche nella parte moderna .Tra il parlamento e il ponte delle catene ci sono 60 paia di scarpe in ferro per ricordare di come venivano fatti sparire gli Ebrei. È una passeggiata molto suggestiva e carica di emozioni, che conduce all’Isola di Margherita, forse l’unica zona centrale che è rimasta in mano agli stessi ungheresi. Il verde e le fontane fanno da cornice alle persone distese sul prato intente a leggere e rilassarsi, mentre i più attivi possono correre nell’apposita pista. Se siete interessati ad acquistare prodotti tipici di Budapest e più in generale della cultura ungherese, il Mercato Centrale è il posto che fa per voi. A partire dall’architettura per finire agli odori che si respirano e ti coinvolgono è tutto splendido. Nella parte più moderna c’è la famosissima Piazza Degli Eroi, che cela dietro di sè il ben più interessante parco dal nome ungherese impronunciabile. All’interno del parco c’è la vera perla della citta, un castello principesco. Non c’è niente di meglio che passeggiare immerso nel verde e nella storia. Da vedere assolutamente! Dopo una breve sosta per recuperare le energie si riesce alla volta di localini carini per passare in tranquillità la serata. Pest è piena di locali all’aperto decorati con fili di lucine sulla testa che creano un’atmosfera da favola. Ogni locale è diverso da un altro ed è questa la cosa spettacolare.

Il castello nel parco

Buda

Buda è la parte old(in inglese fa più figo) di Budapest. È situata sulla collina che domina la capitale ungherese che è possibile raggiungere o tramite la storica funicolare che collega il ponte delle catene con il castello di Buda(4€ a tratta) o tramite un sentiero immerso nel verde. Noi da veri sportivi abbiamo deciso di salire a piedi, un po’ per ammirare la città da una prospettiva nuova, un po’ per digerire il pollo di KFC della sera prima. Arrivati al Bastione dei Pescatori, con il fiato corto, gli occhi si sono riempiti di meraviglia. È una costruzione in stile neogotico e interamente in marmo bianco, che porta alla memoria un castello fiabesco. La vista da lassù è super romantica e verrebbe voglia di non scendere più. Di fianco al Bastione si erge la chiesa di Mattia, anch’essa caratteristica, e particolare, ma non abbastanza per competere col bastione. Le strade che la separano dal Castello di Buda sono molto carine e circondate da case caratteristiche e colorate. L’atmosfera è diversa, molto più tranquilla e rilassata e ti catapulta in un’altra epoca. Il castello di Buda è bello, ma a noi non ha entusiasmato tanto, se paragonato al Bastione; si è capito che il Bastione dei pescatori ci è piaciuto veramente tanto??? Ovviamente è bellissimo e maestoso e chiunque passeggiando in quei giardini si sentirebbe una principessa per mezz’ora. Se ve lo state chiedendo, sì, siamo scesi anche a piedi…ve l’ho detto che siamo sportivi!

Bastione dei Pescatori

On the table

Mangiare, è incorporare un territorio. Jean Brunhes

Il nostro primo incontro con la cucina tipica ungherese è stato nei pressi della basilica di Santo Stefano, proprio vicino alla fermata della metro c’è una piccola bancarella che riconoscerete sicuramente dall’intenso odore di frittura. I proprietari non sono tra le persone più simpatiche incontrate durante il viaggio, ma fanno dei langos buonissimi. I langos assomigliano molto alle nostre montanare, ma gli Ungheresi hanno sostituito il nostro pomodoro e mozzarella con panna acida e formaggio. Noi abbiamo fatto aggiungere anche un po’ di pancetta, giusto per dare un altro po’ di sapore, veramente buono. Al Caravan Street Food c’è anche chi usa il langos come base per l’hamburger, noi non l’abbiamo provato, ma in compenso ci siamo buttati sulla pietanza più famosa dell’Ungheria, il Gulash. Nato da umili origini, questo piatto, a poco a poco, ha conquistato il palato di sempre più Ungheresi. A seconda della zona, e del periodo dell’anno, il Gulash, può essere fatto in brodo e ricordare una vera e propria zuppa, oppure secco. Noi abbiamo optato per il secondo. Ci è stato servito in una pagnotta di pane scavata, veramente carina come idea. La cosa più deludente della cucina ungherese sono state senza dubbio le salsicce di anatra e vitello. Erano semplicemente anonime. Ciò che mi è piaciuto di più della cucina ungherese e senza dubbio il kakaos. Un incrocio tra una girella e un cornetto al cioccolato. Li stiamo ancora cercando in Italia purtroppo senza successo.

si mangia

N&R

Sapete la storia del filo rosso? Ecco un bel giorno è successo a noi che ci siamo trovati. Il blog nasce proprio dalla passione comune di queste due anime di scrivere e di voler parlare con voi, come già parliamo tra noi, di cose per le quali siamo ossessionati.

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