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Tre giorni a Gdansk

8 min read Posted in Travel by Noemi

Non avevo ancora mai ricevuto il regalo più bello. O almeno fino a qualche mese fa quando ho ricevuto un biglietto aereo. Ho avuto questa fortuna e il biglietto era per un viaggio a Danzica. Ne avevamo parlato molto di vedere la Polonia, ma non sapevamo quando e se mai ci fossimo riusciti. Poi quale migliore occasione se non un anno di engagement ‘american style’?

E allora si parte a sperimentare le nuove politiche messe in atto dalla nostra ‘amata’ Ryanair il 26 Marzo da Napoli. Appeni scesi dall’aereo non abbiamo avvertito il distacco climatico, preso il 210 fino alla stazione dei treni per arrivare in centro e… una volta scesi dal 210 il freddo polare! Il freddo nelle ossa ma lo stupore negli occhi, Danzica ti rapisce appena arrivi, per la forma particolare delle case, per lo stile di vita e ahimè per la temperatura. La seconda sorpresa è vedere che l’apparimento prenotato su airbnb(codice sconto here!) era proprio carino, grande luminoso e proprio in una di quelle casette tipiche con i tetti spioventi, tipici della Polonia. Una volta disfatte le valige e alzato il riscaldamento al MASSIMO per la notte, usciamo alla scoperta della Danzica notturna(e per abituarci alle temperature!). Il viale principale ha pochi locali ma molto carini, e la fontana del Nettuno di notte è uno spettacolo; le luci dei locali sopra il fiume Motlawa rendono tutto magico e molto romantico.

la casa storta

La mattina seguente ci si alza con calma, colazione con il ‘bottino italiano’ e si parte alla volta di Sopot, città che si affaccia sul Mar Baltico. Noi ci siamo arrivati in treno, sono tre fermate ed è abbastanza semplice arrivarci, meno semplice è capire da quale binario parte il treno. Si una nota negativa, ma per certi versi positiva, per Danzica è l’essere molto poco turistica; indicazioni, tabelle dei mezzi, insegne, tutto scritto in una sola ed unica lingua; quella polacca. Inglese non pervenuto. Le persone che parlano inglese sono molto poche e la fortuna degli italiani è saper gesticolare bene, infatti ce la si cava sempre così. Sopot è splendida, piccolina ma molto accogliente. La chiesa all’inizio del corso è molto bella, in stile gotico, con altissime vetrate fatte di mosaici colorati che vanno a creare giochi di luce spettacolari. Il corso principale di Sopot è più turistico di Danzica, ci sono vari negozi, tra cui Tiger(yes!) e molti localini carini, oltre alla famosa Casa Ubriaca, molto particolare che ospita al suo interno diversi locali e negozi. Il corso ti porta sul molo di Sopot, motivo principale della visita. Il mar Baltico è uno spettacolo che ti lascia senza fiato, passeggiare sul molo completamente bianco e ascoltare il Mar Baltico che si infrange sul legno è qualcosa di suggestivo, per una persona che ama il rumore e l’odore del mare anche a 2°. Ebbene si eravamo a due gradi e c’era un simpatico tizio vestito da Babbo Natale per rendere ancor più veritiera l’aria natalizia(in realtà dopo 5 giorni sarebbe stata Pasqua, ma vabbè, dettagli!). A parte gli scherzi Sopot è molto carina ed abbiamo pranzato in un locale tipico, i cosiddetti milky bar–> compito di R raccontarli.

mar baltico

Tornati in città per qualche ora di caldo riposo, per uscire a provare un hamburger, in un locale molto famoso quale Original Burger. Quello che abbiamo notato è che il costo della vita è molto basso a Danzica, potresti uscire tranquillamente tutte le sere a cena fuori e spendere pochissimo. Rispetto ad altre città puoi farti passare molti sfizi senza però spendere molto. Di giorno come città ti incanta, ma le luci della sera rendono il dopocena davvero piacevole. Prima di andare a dormire, un giro al Carrefour ci sta, tanto per sentire odore di casa, e per comprare 5 lt di acqua a 1.50 euro.

Terzo giorno ci dedichiamo interamente a Danzica di giorno, in quanto l’avevamo vista solo di pomeriggio/sera. Non ci siamo fatti un itinerario ben preciso, ci siamo lasciati guidare per lo più dalle strade polacche e dal cuore. Arrivati davanti la chiesa di Santa Maria è imponente e maestosa dall’esterno, anche l’interno è vasto e malinconicamente spoglio forse anche per colpa dei lavori in corso. Siccome mezzogiorno si avvicinava e sapevamo che l’orologio all’interno era famoso, abbiamo aspettato; e infatti dall’orologio escono a turno personaggi biblici, ma la realtà ha deluso un sacco le aspettative, molto banale come animazione, ma comunque un qualcosa di mai visto altrove. Ci siamo persi tra i vicoli tra la gru sul porto e le varie costruzioni sul fiume Motlawa, tra la porta verde e la porta dorata. Giunti nella chiesa di S.Pietro. Molto più bella della prima, da buona curiosona, ci siamo intrufolati nel bel mezzo di una messa, ero curiosa di come si svolgessero le funzioni, e sono del tutto simili alle nostre, ma le chiese sono diverse e il gotico domina incontrastato.

Motlawa

Altra tappa che volevamo fare era il mercato centrale, dove speravamo di trovare tanti pensierini da portare in Italia, ma delusione! Non c’era nulla di turistico se non un mercato dove vengono venduti solo prodotti alimentari e qualcosa di vestiario, ma niente di tipico. Passeggiando per i vicoli ci si rende conto dell’estrema eleganza e raffinatezza di Gdansk, è silenziosa, tranquilla, e si ha l’impressione che sia stata costruita sotto una bolla di vetro. La passeggiata serale è stata molto malinconica, perché quando hai appena capito come sopravvivere al freddo polacco, è ora di ritornare a casa, all’università, a lavoro, insomma alla solita vita e magari a organizzare il prossimo viaggio.

la neve

La mattina della partenza Gdansk ci ha voluto fare un ultimo, meraviglioso regalo d’addio, eravamo sotto la neve polacca. Vedere una città così già bella di per sé sotto la neve è stato qualcosa di magico. Carichi di borse e valigie ci siamo avventurati sotto la neve, per un’ultima passeggiata nel cuore della città, con pausa caffè da Costa. Solo dopo essere riusciti ad arrivare in aeroporto, con i mezzi pubblici, fatto il check in e rassicurati del fatto che il volo sarebbe partito, seppur con un’ora di ritardo, sono stata super felice di aver visto questa splendida città sotto la neve. La neve le dà quel tocco di magia, di spensieratezza che ha già di suo, ma con la neve sembra di stare in una di quelle palline di vetro che agiti e come per magia NEVICA. Si va vista assolutamente, ne vale la pena affrontare il freddo, la neve, il ghiaccio per vederla, perché è davvero bella. Io torno a studiare…quale sarà la nostra prossima meta. STAY TUNED!

La Polonia nel piatto

Durante il nostro breve soggiorno a Danzica abbiamo avuto l’opportunità di assaggiare diverse pietanze tipiche della cucina polacca. Prima di partire ci siamo un po’ documentati e abbiamo scoperto che il modo migliore(ed economico) per gustare la cucina tipica sono i milk bar. Per alcuni versi ricordano le nostre tavole calde, ma sono molto più frequentate, anche da intere famiglie. Abbiamo avuto la fortuna di visitare due milk bar, uno a Sopot e uno a Danzica, entrambi molto curati e trasmettevano un non so che di rassicurare e accogliente, un’aria di casa. Le difficoltà riscontrate nella comunicazione si sono presentate anche qui. Chiedendo informazioni su un piatto se ti andava bene ti rispondevano solo con un vago chicken o pork, come se il pollo si potesse fare in un solo modo, mah! Abbiamo assaggiato due tortini di pollo uno ai peperoni, tutto sommato buono, e un altro all’aglio e altre verdure non ben identificate. Era praticamente immaginabile. Il pollo lo abbiamo assaggiato veramente in tanti modi diversi; dalla più classica cotoletta ad una versione arrotolata del Gordon ble. Quest’ultimo devo dire che mi è piaciuto veramente tanto. Nei milk bar si ha la possibilità di comporre i piatti a proprio piacimento, quindi abbiamo potuto accompagnare tutto questo pollo con una vastità di contorni, dalle carote alla julien alle patate al forno tutto sommato cucinate come in Italia, ma non buone come le nostre ;) Il piatto più buono che abbiamo mangiato è quello più conosciuto al di fuori della Polonia. Sto parlando dei pierogi, ovvero dei ravioli, ma con un impasto più neutro che va ad esaltare ancora di più il gusto del ripieno. Noi abbiamo preso quelli farciti con, con i funghi e cavoli, ma si possono assaggiare in tanti altri gusti, come quelli ripieni di formaggio e patate. Mi sono piaciuti veramente molto. Mentre vagavano per la città ci siamo imbattuti anche in un forno così abbiamo avuto la possibilità di provare anche qualche dolce. La nostra scelta è ricaduta su un maxi biscotto e una specie di cornetto, entrambi farciti con una salsa all’amarena. Questo frutto deve piacere veramente molto da queste parti, tant’è che l’abbiamo provata anche su una cheesecake all’arancia. Sempre restando in tema di dolci abbiamo assaggiato anche una frittella alle mele, ma in questo caso si poteva fare di meglio.

si mangia

Noemi

Amante di viaggi, della fotografia, della cioccolata e della pizza

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