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Trovare una soluzione sicura e privacy friendly alla posta elettronica non è una cosa facile e questa difficoltà non dipende tanto da chi offre il servizio, ma dal servizio stesso. Infatti quando inviamo un’email dobbiamo fare i conti con la presenza di un altro utente e dobbiamo sperare che stia attento, oltre che alla sua privacy, anche alla nostra. Così come per search, sostituire Gmail non è molto difficile, ma questo non vuol dire che sia facile ottenere una maggiore privacy.
La prima soluzione ci viene fornita da un’azienda Svizzera che ha ideato un servizio di posta elettronica crittografato. Sto parlando di ProtonMail una casella email che mette in comunicazione i propri utenti tramite una coppia di chiavi asimmetriche. La codifica viene eseguita end-to-end quindi nessuno, neanche gli ingegneri di Proton stesso potranno acedere alle nostre conversazioni. Il tutto è molto bello e trasparente all’utente, ma per poter funzionare sia il mittente che il destinatario dovranno usare Proton. Vi renderete conto che gli indirizzi @protonmail.com non sono certo molti per cui non sarete quasi mai coperti da una crittografia end-to-end. In tutti gli altri casi sarà possibile inviare email agli altri indirizzi di posta, ma saranno email in chiaro. Per sorvolare a questo problema Proton permette di inviare un messaggio criptato in maniere simmetrica anche ad utenti non-Proton. Sebbene questa soluzione sia trasparente per chi invia, il ricevente dovrà sbloccare il messaggio tramite una password che gli è stata comunicata in precedenza in qualche modo.
L’altra soluzione consiste nel non sostituire affatto Gmail. Avete capito bene, non è necessario dover cambiare provider, ma basta rendergli incomprensibile quello che inviamo. Per poter fare ciò avremo ancora una volta bisogno di una coppia di chiavi asimmetriche, solo che questa volta dovremo essere noi a farci carico della diffusione della chiave pubblica e della custodia di quella privata. Oltre alle chiavi abbiamo bisogno anche di qualche strato di software aggiuntivo che cambia in base alla piattaforma su cui vogliamo usare la casella di posta. Anche in questo caso affinché le conversazioni siano veramente codificate end-to-end anche il nostro interlocutore deve seguire la nostra stessa procedura. Ed è anche per questo motivo che la mai scelta è caduta su Proton. Infatti trovo molto più probabile convincere qualche contato a registrarsi ad una nuova casella email che creare una coppia di chiavi GPG, scaricare programmi aggiuntivi, fargli tenere aggiornata le chiavi su tutti i dispositivi e via dicendo. Inoltre con Proton anche le email non criptate end-to-end restano private, mentre con Gmail no. Non so se vi è mai capitato di prenotare un appartamento con Airbnb per poi trovarvi eventi in calendario, e consigli di viaggio su Google Now, bene, questo con Proton non accadrà più.
Prima di consigliarvi il servizio svizzero va detto che a differenza di Gmail non è totalmente gratuito. Infatti con il piano base potremmo invierà massimo cento email al giorno e avremo altre limitazioni su cartelle filtri e altro. Per sbloccare tutte le funzionalità dovremmo sottoscrivere un abbonamento che parte da 5 €/mese.
In tutta onestà va detto che quella di Gmail non è stata una sostituzione al cento per cento. Certo ora la mia corrispondenza privata non passa più per la big G, ma sono ancora ‘costretto’ ad usare il mio account Gmail sia per Android che in altri ambiti, come l’università, dove molti professori si appoggiano a servizi di Google, come classroom, per scambiare del materiale.